Un test genetico predittivo è un esame di laboratorio, effettuato su un campione di saliva o di sangue, per avere informazioni sulla possibilità di sviluppare una determinata malattia nel corso della vita. In genere è consigliabile effettuarlo se nella propria famiglia ci sono persone affette da una patologia genetica e se la stessa può essere prevenuta e i sintomi possono essere efficacemente trattati. In caso di Degenerazione Maculare Senile (DMLE), essendo una patologia multifattoriale, essere a conoscenza di una predisposizione genetica a sviluppare tale malattia può essere utile per adottare uno stile di vita e una alimentazione adeguati.
TEST GENETICO ADM 6
Già da anni è nella pratica clinica giornaliera un metodo per il trattamento delle infiammazioni delle parti interne dell’occhio.
Già da anni è nella pratica clinica giornaliera un metodo per il trattamento delle infiammazioni delle parti interne dell’occhio che consiste in una iniezione, nel corpo vitreo, di cortisonici o sostanze in grado di bloccare la proliferazione di nuovi vasi sanguigni nella retina, in maniera che esse possano agire localmente senza coinvolgere altri tessuti e organi. L’obiettivo di una iniezione intravitreale di farmaci è quello di ridurre il processo infiammatorio, l’edema nell’area maculare e inibire la formazione di nuovi vasi, riducendo così il rischio di effetti collaterali sistemici associati soprattutto ad un uso sistemico prolungato di cortisonici.
L’edema corneale è una condizione patologica piuttosto frequente in cui la cornea presenta un elevato accumulo di fluidi, in presenza o meno di infiammazione. Per preservare la sua trasparenza, l’endotelio corneale mantiene la cornea in uno stato di idratazione ottimale attraverso un processo di drenaggio attivo dei liquidi. Stati patologici di natura infiammatoria e non che causano un cambiamento di tale processo di drenaggio possono determinare un accumulo di fluidi negli strati interni della cornea e conseguentemente alterare la visione perché il liquido accumulato impedisce il passaggio dei raggi luminosi. I sintomi dell’edema corneale sono soprattutto rappresentati da visione offuscata, aloni attorno alle luci e diminuzione dell’acuità visiva. Il trattamento dell’edema corneale consiste anzitutto nel rimuovere la causa primaria che l’ha generato: ad esempio se è causato da una elevata pressione intraoculare vengono somministrati colliri ipotensivanti. La terapia di supporto consigliata per alleviare il discomfort dovuto all’edema, consiste nell’instillazione di colliri detti iperosmotici, capaci cioè di ‘richiamare’ acqua dalla cornea verso la superficie oculare, che contribuiscono a ripristinare la fisiologica idratazione corneale e una visione più nitida.
Per crioterapia si intende un tipo di trattamento riabilitativo effettuato mediante il freddo: con la diminuzione della temperatura cutanea e dei tessuti sottostanti, si ottiene un efficace effetto analgesico ed antinfiammatorio temporaneo della parte sottoposta al trattamento. Attualmente la crioterapia trova le sue elettive applicazioni nel trattamento dell’infiammazione dovuta a traumi diretti o indiretti (post-chirurgia).
Per crioterapia si intende un tipo di trattamento riabilitativo effettuato mediante il freddo: con la diminuzione della temperatura cutanea e dei tessuti sottostanti, si ottiene un efficace effetto analgesico ed antinfiammatorio temporaneo della parte sottoposta al trattamento. Attualmente la crioterapia trova le sue elettive applicazioni nel trattamento dell’infiammazione dovuta a traumi diretti o indiretti (post-chirurgia). Il freddo è in grado di bloccare i segni dell’infiammazione: il calore e il rossore per l’immediata vasocostrizione; il dolore per un innalzamento della soglia di percezione dei recettori algogeni locali; la funzione lesa per una riduzione del metabolismo del tessuto raffreddato. In oculistica la crioterapia è consigliata dopo ogni tipo di intervento chirurgico.